Il privilegio di insegnare la loro arte
Nella prima letteratura irlandese non vi é alcuna traccia che attesti che sin dai tempi più remoti il popolo irlandese si dedicasse alla danza. Le due uniche parole relative alla danza presenti nella lingua irlandese, rince [dall'inglese rink (pattinare sul ghiaccio)] e damhsa [dal francese danse (danza)], sono entrambe prese in prestito. Abbiamo, tuttavia, una buona quantità di prove che dimostrano quanto i maestri di danza siano stati molto numerosi in questo paese durante gli ultimi secoli. Un vecchio che incontrai [1961] ad una fiera a Sneem, nella contea del Kerry, mi raccontò che un giorno quando era giovane gli capitò di assistere all'esibizione di due maestri di danza che si alternavano a ballare su di un barile il cui coperchio era stato insaponato. Il premio dell'improvvisata gara era la possibilità di insegnare la loro arte ai giovani della parrocchia per tutto l'anno a venire. Questi maestri itineranti erano molto popolari e da loro la gente imparava a ballare. Il mio amico, Fionán Mac Coluim, mi raccontò cosa successe ad un maestro di danza morto a Liscarroll nella contea di Limerick. La veglia funebre, durata alcune notti, fu accompagnata da musica e divertimento e, quando tutto era finito, la gente di una vicina parrocchia si prese la salma per poterla vegliare allo stesso modo per altre due notti nel loro proprio distretto. Tale era la considerazione in cui veniva tenuto un maestro di danza! Si racconta addirittura che talvolta la salma veniva fatta ballare! Le danze che venivano normalmente ballate in occasione di veglie funebri era reel, jig e hornpipe, così come set. Nei rari casi in cui un suonatore di cornamusa o di violino non fosse presente, ci si arrangiava suonando una armonica a bocca o facendo del lilting.