Ballando a Portmagee
Portmagee é un piccolo villaggio di pescatori nel sud della contea del Kerry che domina il porto di Valentia. La popolazione é di circa 600 persone, ma ogni anno nel fine settimana delle bank holiday di maggio assistiamo ad una esplosione di popolazione ed é difficile trovare un letto nella zona - non che molta gente trascorra troppo tempo a letto! La ragione é il workshop organizzato dal gruppo di ballerini di set dancing di Portmagee. Arrivano da ogni angolo di Irlanda ed oltre. Manchester, Birmingham e Coventry sono ben rappresentati - senza dimenticare Dublino e Belfast, Londra e Parigi. Una coppia ha volato da Londra negli ultimi quattro anni, solo per il fine settimana. Ci sono partecipanti esperti che hanno partecipato ai vari workshop durante l'anno, ma ci sono molti che sono veri principianti. Tutti sono i benvenuti e fatti sentire come a casa loro. Quest'anno c'é un gruppo di nostri ragazzi che hanno imparato due dei set locali e sono ansiosi di provare i loro piedi con un set della contea di Clare o Galway. Ma i nonni e le nonne saranno lì in gran numero. Portmagee é un buon posto per un workshop in quanto qui i set sono stati sempre ballati e non sono mai morti. Il South Kerry Polka Set é stato ballato nelle case, ai matrimoni, agli incroci di strada e nelle cene da ballo senza interruzione negli anni. La mia amica Mary Kennedy di Ahanboy ricorda due posti dove c'erano piattaforme in cemento agli incroci di strada dove ballava la gente del posto. Attualmente i set sono ballati due o tre volte la settimana per tutto l'anno e c'é stato un ritorno al ballo nelle case e nelle cucine. La set dancing é molto forte nel sud della contea di Kerry e i ballerini più appassionati possono ballare cinque sere la settimana senza andare troppo lontano. Il weekend é più di un semplice workshop. Ci sono session al Bridge Bar, dove cantanti e musicisti, come pure ballerini, si possono ritrovare e godersi la musica. Qui avrete la possibilità di vedere alcuni dei nostri ballerini anziani danzare il set locale nel leggiadro e gentile vecchio stile del sud della contea del Kerry. Ho un amico, Tom Kennedy, che riesce a ballare un intero set in giacca, cravatta e cappello senza una goccia di sudore o il fiato pesante! Hanno conservato la tradizione ed é un raro dono che hanno passato a noi e ai nostri figli. Dove sarebbero i set senza di loro? E' grazie ad alcuni di questi ballerini che al workshop di Portmagee é stato possibile far rivivere tre set che sarebbero altrimenti andati persi per sempre. Nel 1992 Muiris O'Brien, dopo una completa e attenta ricerca, esplorando la memoria di diverse persone anziane, fece rivivere il Valentia Right and Left Set, un elegante set di sei figure con molta varietà. Joe Lynch, proveniente da Valentia Island, fu in grado di dare a Muiris tutti i dettagli del set così come lo ballava in gioventù. Ho spesso ballato il Right and Left con Joe ed é davvero un ottimo ballerino. Muiris fece rivivere anche il Portmagee Myserk, un bel set a tempo di jig. Una sera in un bar mi raccontò di come perseverò nella ricerca per poter salvare questo set, ricorrendo parecchie volte all'aiuto di Joseph Falvey e cercando di studiare le varie figure - una volta addirittura utilizzando un bastone da passeggio come partner! Secondo un vecchio poema sulla danza in casa, il set deve essere stato ballato intorno agli anni '20, ma andò perso. Patrick Joy di Killorglin era l'unica persona che si ricordava il Caragh Lake Jig Set. Un gruppo di noi andò a Killorglin dove Pat ci offrì tutta la sua esperienza e conoscenza, a tal punto che Muiris fu in grado di riproporre il set nel 1993 al workshop di Portmagee. E' un gran bel set ballato a tempo di jig, slide, reel e hornpipe. Il workshop nel fine settimana include sempre qualche fantastica session - qualche volta un set ballato in strada, vicino al porto che guarda su Valentia Island. Dopo esserci salutati e scambiatici gli indirizzi, il piccolo villaggio ritornò alla normalità. Ci siamo seduti per un the ed iniziammo a parlare del weekend appena trascorso e dei progetti per l'anno dopo.

Il cartello nella finestra prometteva set dancing alle nove, ma il piccolo Bridge Pub era mezzo vuoto. La gente sapeva di dover essere puntuale, ma c'era ancora tempo per una passeggiata nella pioggia e un sacchetto di patatine. Un'ora più tardi il posto era stracolmo di corpi accaldati in vestiti umidi e una dozzina di musicisti si sedette sulle panche, sui tre lati di un quadrato, sotto la finestra vicino alla porta. Tutti gli occhi era puntati verso il centro della stanza, dove bruciava un fuoco in un focolare fatto di grandi mattoni. Le pareti, il pavimento e il soffitto era vicini e scuri e in questa caverna musicale doni liquidi di bianco e nero erano sprigionati dal fumoso focolare. Manifesti della Guinness e bandierine della festa di San Patrizio pendevano ancora dal soffitto, ancora dopo mesi. La stagione era finita e nessuno era turista. Una signora sulla quarantina indossava uno scialle di velluto viola e una camicetta con il colletto di pizzo. Era venuta per il ballo. Il suonatore di cornamusa si sciolse le dita e iniziò ad esplorare una melodia. Il suo gomito pigiò l'aria fuori dalla sacca e i suoi occhi incrociarono quelli di un fisarmonicista che annuì con il capo e trovò un contro ritornello. Un chitarrista, magro dal volto giovane, prese il ritmo smorzando il suono delle corde in controtempo. Un uomo più vecchio, tarchiato e con la pelle arrossata, baffi bianchi e sguardo deciso, fece viaggiare sulla pelle del bodhran il bastoncino tenuto con la mano. Le conversazioni furono lasciate incomplete in quanto le persone si girarono per rivolgere il proprio sguardo verso la session. Non c'era spazio per muoversi, giusto per stare in piedi. Tutti, uomini, donne e bambini, guardavano e dondolavano il capo a tempo, battendo un piede o tamburellando un bicchiere con le dita. Altri musicisti salirono a bordo della melodia mentre passava: un secondo chitarrista che aveva guardato le dita dell'amico sulla tastiera; un altro suonatore di cornamusa; un altro bodhran. Un segnale passò tra le persone e otto ballerini erano in piedi. Parte del pavimento si era liberato. Ognuno con un partner ed erano partiti, girando seguendo piccoli schemi con piccoli cerchi, corpi pazzi e liberi senza mai però scontrarsi o urtarsi in uno spazio dove non ci sarebbero potuti stare. Si muovevano tutti e otto, in cerchio avanti e indietro, battendo i tacchi per accentuare il tempo. E' antiquato ma vitale, un movimento impressionante eseguito qui e ovunque ci fossero persone della contea di Kerry. Il pubblico e collettivo corteggiamento avrebbe potuto aver luogo sulla collina del Great Blasket, sottocoperta di un transatlantico a vapore o in un club sociale nel Massachusetts. Loro avrebbero potuto ballare con la musica di un grammofono, di un violino a una corda o di una band amplificata. I ballerini erano uno spettacolo!

Al nostro arrivo il sole splendeva come per salutarci tutti e il tono del weekend fu dato con una vivace session al Bridge Bar il venerdì sera. Con i musicisti Paddy Casey e Daniel Lynch alle fisarmoniche, Seamus Rahilly alle tastiere, Michael Tubridy al flauto e Liam Owens al tin whistle, i ballerini scesero in pista. Mio marito ed io, essendo totalmente inesperti nell'arte dell'Irish set dance, eravamo completamente impauriti dai vivaci e, all'apparenza, spontanei schemi di ballo e non riuscivamo a trattenerci dal battere piedi e mani alla fine di ogni figura. Quindi fu con trepidazione che giungemmo al nostro primo workshop di set dancing. Gabriel e Helen, che secondo noi erano dei 'veterani' di set dancing, essendo stati presenti alle precedenti edizioni, ci rassicurarono che presto ce la saremmo saputa cavare 'brillantemente'. Arrivammo al Centro Comunitario e fummo accolti calorosamente da Betty McCoy che parlò in modo commovente di Connie Ryan e del suo contributo all'Irish set dancing. Quindi sedutici ci godemmo il set dimostrativo, a tal punto che quando giunse il momento che ballassimo tutti, iniziammo a protestare 'No, no, preferiamo stare a guardare!' Questo tuttavia non fu per nulla accettato e fummo condotti con decisione sulla pista. Con nostra grande sorpresa, nel giro di pochi minuti, sotto l'occhio attento di Jim Barry, il responsabile del workshop, ci ritrovammo ad essere aiutati a ballare il nostro primo set, l'Aran set. Siamo stati motivo di risate quando incespicavamo nei nostri passi e penso che Jim ci abbia considerato una sfida! Tuttavia, acquistammo presto confidenza e ci rendemmo conto che se ci fossimo trovati al posto giusto con il finire della musica, avevamo fatto molto bene! Un grosso ringraziamento va al 'pio' Jim che, con l'aiuto di Betty, é riuscito a far ballare tutti, trovando anche il tempo di aiutarci nei passi più difficili. Dopo la tanto desiderata pausa pranzo al Bridge Bar, affrontammo la parte del pomeriggio con rinnovato vigore e completammo il Sliabh gCua, Ballyvourney Jig e Ballycommon - pur divertendoci tanto e provando un comune senso di realizzazione con i nostri nuovi amici. Dopo un delizioso pasto sempre al The Moorings, ci aspettava un'intera serata di divertimento al Bridge Bar. In una parte del locale, abbiamo, come gruppo di canto Harmonix, proposto una selezione di brani di successo dagli anni '60 ai '90 che sembrò adattarsi benissimo come preludio alla musica tradizionale che avrebbe seguito. Paddy, Seamus e compagni erano in gran forma e i ballerini si misero subito in movimento. Molte persone diedero il loro contributo alla serata cantando canzoni e suonando strumenti tradizionali. Celine Tubridy e Chris Gleeson ci hanno deliziato con le loro danze soliste accompagnati da Michael Tubridy. Un'altra gioia fu ascoltare Maire Begley, fresca dal suo spettacolo alla Kerry Radio, cantava e suonava la fisarmonica benissimo e continuò accompagnando gli altri musicisti. Vi era una fantastica atmosfera e la festa durò fini alle ore piccole - che giornata! Connie RyanLa Messa della domenica mattina, in memoria di Connie Ryan, fu un'occasione molto commovente. Vi furono letture speciali da parte di Beryl Stracey e della coraggiosa Betty McCoy che lesse una poesia scritta da uno dei tanti ammiratori di Connie. Il canto di Maire Begley fu semplicemente magnifico e il finale 'Lord of the Dance' fu deliziosamente appropriato. La session durante la pausa pranzo fu molto rilassata e spontanea. Maire ci sbalordì ancora con tutte le sue canzoni tradizionali e persi il conto delle persone che si unirono a lei per suonare - e ancora i ballerini si misero a ballare. Questa fu una fantastica session a tal punto che saremmo rimasti a godercela tutto il pomeriggio, ma avevamo un appuntamento - la ceili! Questa era la nostra occasione per mettere in pratica tutto ciò che avevamo imparato durante il workshop, o così pensavamo. In un certo qual modo tutti i set sembravano fondersi in uno solo, ma grazie ai nostri brillanti compagni di set, Chris e Eddie Gleeson, e con Jim Barry che chiamava, ci siamo divertiti tantissimo e siamo riusciti a ballare tutte le figure. Betty McCoy era ancora a portata di mano per aiutare. I Riordans suonarono per noi, sempre con un ritmo bello sostenuto. Finimmo la ceili sentendoci sfiniti, continuando a salutare tutti quelli che stavano per partire, promettendo loro che saremmo tornati l'anno successivo. La session finale al Bridge Bar fu una serata fantastica, un potpourri di ballo, canto e spettacolo - great craic! Il bar era pieno di persone di tutte le età, dai 9 ai 90 anni, tutti insieme per gustarsi musica e danza. Quel ricordo rimarrà con tutti noi, ne sono sicura. Mille grazie a Beryl, Julian, Gerard, Pat e alla loro squadra per tutto il loro duro lavoro. L'intero weekend é stato un grande successo ed é un nostro privilegio averli conosciuti tutti e, per non sbagliare, noi ritorneremo. Il programma per l'anno prossimo é già pronto e ora capiamo perché gli appassionati hanno già prenotato! Ora mi domando: riuscirò a ricordarmi l'Aran set ... ?

Mentre viaggiavamo nel sud del Kerry, venerdì 28 aprile, per l’annuale May Bank Holiday Set Dancing Workshop, il panorama mozzafiato dalla strada sopra St. Finan’s Bay verso Portmagee ci ricordava il puro divertimento che ci aspettava per il weekend. All’arrivo abbiamo ricevuto il solito caloroso benvenuto di Ger e Pat Kennedy, proprietari del Bridge Bar e del Moorings Restaurant. Dritti al bar per qualcosa di rinfrescante - un bicchierino di vino e le ‘cozze più fresche che si possano gustare’ e il weekend a Portmagee era iniziato alla grande. Quella sera, mentre la gente continuava ad arrivare, la session iniziò al Bridge Bar con della musica suonata da Seamus e Paddy, musicisti del posto, per dei set formati da gente del luogo e visitatori mischiati insieme. E’ fantastico vedere le persone del posto ballare i loro set, che in questo caso sono il South Kerry Set e, qualche volta, il Valentia Right and Left Set. Con la qualità della session, nessuno aveva premura di andare a letto. Sabato mattina Betty McCoy e Jim Barry iniziarono il workshop con il Williamstown Set, un’ottima scelta con cui iniziare - l’ultima figura è sempre un gran divertimento. Dopodichè hanno insegnato il Inis Oirr Set e nel pomeriggio abbiamo fatto il Tournafulla Set e il Borlin Jenny Set. Fui introdotto per la prima volta a Portmagee e a tutta la sua magia da Connie Ryan. E’ fantastico avere l'irrefrenabile Betty dedita a continuare la tradizione di Connie con workshop fatti di divertimento, ballo e apprendimento (in quest’ordine). Il prendersi in giro tra Jim e Betty era un grande spasso e si son guadagnati un ben meritato caldo applauso da tutti gli attenti partecipanti: per tutto il giorno c’è stata un’atmosfera magnifica. Sabato sera, dopo una cena da buongustaio veramente meravigliosa preparata da Pat e il suo staff del Moorings, tutti si trasferirono al Bridge Bar per una festa di musica, canzoni e ballo, all’inizio con una session e poi con ancora musica e set con Seamus e Paddy. Alle 11 "tutta la truppa", con una breve passeggiatina, raggiunse il salone per la ceili gratuita di due ore con la musica di Jerry McCarthy e della Muskerry Ceili Band. Domenica, il craic è iniziato intorno alle 12 con musica, canzoni e danza con Michael Tubridy, Ned O’Shea e amici cha hanno continuato fino a quando la ceili è iniziata nel salone attorno alle 3 pomeridiane, con musica ancora della Muskerry Ceili Band. Il pasto della sera al Moorings, ancora una volta, era un capolavoro, seguito da musica un po’ più moderna al Bridge Bar con gli Harminix (Gabriel, Helen, Chris e Alan dall’Inghilterra), anche loro, come noi, venuti a Portmagee ormai da parecchi anni, E dopo quello - sì, avete indovinato - è seguita la session con ancora musica e set fino, ah, a tardi! Il weekend è un gran successo per tante ragioni - s'incontrano amici vecchi e nuovi, c’è musica e si balla quasi continuamente, il cibo è superbo e gli alloggi sono a prezzi molto ragionevoli, si svolge in un incantevole villaggio di pescatori nel mezzo di uno dei più bei scenari del mondo, senza dimenticare l'enorme lavoro organizzativo svolto da Ger e Pat Kennedy e da Beryl e Julian Stracey. Ben fatto! L’anno prossimo sarà il decimo anniversario e, in tutta onestà, proprio non riesco ad aspettare.

Entrai nel bar con la voglia di passare una serata di set dancing. Qualcuno mi disse: “Joe Lynch, il ballerino, è morto!” Joe aveva 87 anni. Era morto tranquillamente nel letto nella sua casa su Valentia Island domenica 18 marzo. Joe era molto amato e rispettato a Valentia e a Portmagee ed era una persona molto speciale per tutti quelli interessati alla musica e alla danza. Joe era nato a Tennis, su Valentia Island, contea di Kerry, nel 1914. Come tutti i vecchi ballerini, imparò il set in casa. Fu John Shea a insegnargli il Valenti Right and Left Set in casa di Denis O’Neill. Il Valentia Right and Left Set veniva sempre ballato nel salone sull’isola tutte le domeniche sera e Joe raccontò che il set fu ballato per le ultime volte durante gli anni della guerra, poi, per qualche ragione, scomparì. Nel 1989 diede il set a Larry Lynch che lo pubblicò nel suo magnifico libro Set Dances of Ireland. Quasi tutti gli anni Larry si portava sul posto una folla di ballerini e si incontrava sempre con Joe. Nel 1992 Muiris O’Brien, con l’aiuto di Joe, ripropose il set durante il workshop a Portmagee. Da allora il set è ballato regolarmente nel sud del Kerry e dintorni. Fu un grande onore per me ballare in set con Joe. Ed egli era molto attento a come ballavamo il suo set. Ricordo ancora Joe ballare in abito completo, fresco come una rosa, puntare il suo lungo dito invitando il cross over. Era un freddo giorno di marzo quando ci riunimmo nella chiesa di Chapeltown per dare il nostro addio a Joe. Bernie Moran suonò con l’organetto alcune dolci slow air e attaccò con una polka del Kerry mentre lasciavamo la chiesa. Rimanemmo fuori parlando di Joe, di come fosse attivo e interessato fino a poco tempo prima. Qualcuno lo aveva visto a una partita di calcio e io lo ricordai quando ci richiamava alla sua auto durante la regata a Valentia. Anna Lynch raccontò che proprio negli ultimi tempi parlava dello stile dei vecchi ballerini. Joe, tu ci hai dato il Valenti Right and Left Set e molto di più. Tu continuerai a vivere finché balleremo i set in Kerry del sud.